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Il neurofeedback viene utilizzato per ristabilire l’attività cerebrale verso un modello equilibrato e per favorire un migliore allineamento neurofisiologico in persone che soffrono di ansia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), attacchi ischemici, acufeni, perdita di memoria, insonnia e altre condizioni. Negli ultimi anni, il neurofeedback è stato inoltre riconosciuto come trattamento efficace per le lesioni cerebrali traumatiche e nei disturbi dello spettro autistico. Pur essendo spesso applicato a persone con diverse problematiche cliniche, il neurofeedback è oggi utilizzato anche per il potenziamento delle prestazioni cognitive, favorendo una maggiore chiarezza mentale e una più efficace realizzazione degli obiettivi personali.

Atleti, studenti e professionisti di diversi settori utilizzano il neurofeedback come strumento per ottimizzare le funzioni cerebrali e raggiungere prestazioni elevate nel proprio ambito di attività.

Il neurofeedback è una forma di terapia comportamentale assistita dalla tecnologia. Durante le sedute, al cervello viene restituita in tempo reale la propria attività attraverso segnali visivi, uditivi e talvolta tattili. Utilizzando questi feedback, il cervello migliora gradualmente la propria capacità di autoregolazione, impara a modulare il livello di attivazione e rafforza la capacità di mantenere stati positivi e funzionali. In questo modo, il cervello si adatta ai bisogni specifici della persona, trovando un proprio equilibrio interno e uno stato di calma attiva che favorisce il benessere globale. Utilizzato fin dagli anni ’60 come trattamento alternativo non farmacologico per l’ADHD, la depressione, l’ansia, i traumi cranici e il disturbo da stress post-traumatico, il neurofeedback ha guadagnato crescente validazione scientifica.

Negli ultimi dieci anni, numerose ricerche hanno dimostrato che il neurofeedback non solo potenzia l’efficacia di altre terapie già impiegate nei disturbi citati, ma contribuisce anche a un miglioramento stabile e duraturo nel tempo. Si tratta di una terapia sicura, efficace e non invasiva, la cui efficacia si basa sulla neuroplasticità cerebrale: un processo grazie al quale il cervello è in grado di generare nuove cellule nervose e creare connessioni neurali più funzionali. Tramite l’allenamento neurofeedback, il cervello diventa più efficiente nel controllo delle proprie attività.

Come è facile intuire, si otterrà un cervello più stabile (in caso di emicrania, vertigini, epilessia, attacchi di panico – tutte manifestazioni legate all’instabilità) e un cervello più flessibile (ad esempio nei disturbi del sonno, nel deficit di attenzione o in condizioni legate alla mancanza di flessibilità).

In pratica, il cervello diventa più efficiente in tutto ciò che fa.